TEST A SIRI, cuore parlante dell'iPhone 4S

Pubblicato il da tech65

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"Siri, mi vuoi sposare?". Ecco, non è esattamente la prima richiesta che a una persona sana di mente verrebbe in testa di fare non appena accende il nuovo iPhone di Apple. Quello che parla. Eppure, dopo una raffica di serissimi test, la tentazione di buttarla in caciara è troppo forte. Tanto Siri è nato in California, è difficile che porti la cravatta. E infatti quello risponde: "meglio se restiamo amici, ok?". Che dire? Standing ovation. L'esempio spiega bene la dose d'impegno e d'attenzione riservata alla nuova interfaccia vocale (ed è una versione beta, attenzione) dai tecnici di Cupertino. Precisione e ironia, in pieno stile Steve Jobs. Giochetti a parte, la domanda vera è ovviamente una sola: funziona? Ebbene sì. Ma con riserva. Intanto Siri al momento parla e capisce 'soltanto' l'inglese, il francese e il tedesco. L'italiano, dicono alla Apple, verrà introdotto "nel corso del 2012". Quindi, aspettando che Siri impari la lingua di Dante, a noi tocca esercitarci in quella di Shakespeare.

L'accento infatti è importante: con Siri non si può parlare come Totò coi ghisa di Milano - benché lui, a lungo andare, si adatta alle inflessioni del padrone. Ergo: é molto più facile che l'iPhone chiami senza colpo ferire, quando gli impartiamo l'ordine, il David presente nella rubrica piuttosto che un più italico Luciano. Che andrebbe in teoria 'inglesizzato' nella pronuncia. Detto questo, il sistema va che é una cannonata e rende possibile esattamente ciò che Apple promette. Ovvero di dialogare con naturalezza con una macchina. A questo iPhone 4s si può chiedere "devo prendere il cappotto?" al posto di "quali sono le previsioni del tempo" per ottenere una risposta utile e corretta. Il punto semmai è un altro. E cioé: abbiamo davvero bisogno di chiedere che tempo fa al cellulare? Forse no. E nemmeno di dettargli una mail complessa: in quel caso le probabilità di errore sono destinate ad aumentare - specie se non siete madrelingua. In generale, però, l'interfaccia diventa davvero utile quando si deve compiere un'azione secca e breve. Tipo rispondere a un SMS. Se si detta a Siri una frase come "sto arrivando, sono 10 minuti in ritardo", lui (o lei: in British English Siri è un uomo, in American English è una donna) la capisce senza problemi. In motorino - muniti di auricolare wireless sotto al casco - è ad esempio una bella comodità. Siri, pur con i suoi limiti, e ce ne sono, punta insomma ad essere davvero un maggiordomo portatile. Persino nei modi. Quando ti lasci andare, e gli dici "sei un grande!", Siri risponde come il Jeeves di Wodehouse: "vivo solo per servire".

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